2: Oh no! Matteo ha dimenticato il... Cosa ha dimenticato?

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Bentornati! Oggi Matteo e Raffaele vi porteranno in giro per due città italiane, molto distanti ma anche molto vicine. Ma prima Matteo dovrà fare i conti con la sua pessima memoria, cosa ha dimenticato? Speriamo che Raffaele ci possa svelare questo mistero. 😊

Trascrizione interattiva e Vocab Helper

Come scaricare la trascrizione

Vocabolario

Note dell'episodio

In italiano a volte quando parliamo di date usiamo il verbo "cadere" to fall quindi: "In che giorno cade Pasqua?" "In che giorno cade il tuo compleanno?"

San Valentino ha una storia molto curiosa, e durante la puntata ne abbiamo parlato tanto, qui potete trovare una spiegazione completa sul come è nato e cosa era in epoche lontane.

Lupercalia ---> https://it.wikipedia.org/wiki/Lupercalia
San Valentino ---> https://it.wikipedia.org/wiki/San_Valentino_(festa)

Curiosi di sapere quali sono i numeri parlando delle differenze tra Napoli e Milano? ---> https://versus.com/it/milano-vs-napoli

Il Regno di Napoli ---> https://it.wikipedia.org/wiki/Regno_di_Napoli

Modi di dire che abbiamo usato durante l'episodio:

Deformazione professionale
L'espressione deformazione professionale indica il comportamento di una persona che svolge una certa professione e che ne estende il tipico modo di fare anche nel tempo libero o in altre situazioni.

Mettere il dito nella piaga
affrontare un argomento non gradito alla persona con cui si sta interloquendo (in questo senso ha il medesimo significato di “toccare un nervo scoperto”, “toccare il punto dolente”); una variante altrettanto nota è “rigirare il coltello nella piaga”.

Trascrizione

Intro

Musica:
0:10 Matteo:
Auguri!
0:25
Tanti auguri! (Per che cosa?) Per due cose: uno, perché abbiamo pubblicato la nostra prima puntata.
0:35 Raffaele:
E ci siamo. Auguri a te! Auguri a te, Matteo! Auguri a tutti gli ascoltatori!
0:39 Matteo:
Auguri! Auguri! E poi anche per un'altra cosa. Perché oggi, oggi il giorno in cui registriamo la puntata, è San Valentino!
0:51 Raffaele:
Ah, come sei romantico, Matteo!
0:53 Matteo:
No... Però di questo ne parleremo più avanti.
0:57 Raffaele:
Sì. E allora devo devo subito mettere le carte in tavola. (Vai!) In realtà c'è un terzo motivo per fare o ricevere questi auguri: qualche giorno fa è stato il mio compleanno.
1:11 Matteo:
Quando?
1:12 Raffaele:
Il 10 (Febbraio), nello specifico. (No!) Eh, Matteo, non ho ricevuto i tuoi auguri, ma diciamo (Eh, ma perché nessuno me lo dice...) perché non hai Facebook, non sei su Facebook! Ormai tutti si ricordano delle date soltanto se sei su Facebook, e devo dire anche io sono colpevole.
1:29 Matteo:
Non siamo amici su Facebook. Perché io ce l'ho... Vabbè che ce l'ho giustamente, esattamente per questo motivo: solo per ricordarmi dei compleanni. Perché non lo uso. Tanto è vero che non siamo amici. Nel senso che non ci siamo scambiati l'amicizia.
1:44 Raffaele:
Sono deluso! (No!) Sono deluso. Non ti darò mai più la mia amicizia adesso.
1:48 Matteo:
No! Oh, no, aiutatemi! Cosa posso dire a Raffaele per farlo tornare?
1:56 Raffaele:
In realtà questo è un tema importantissimo, perché anch'io, no, quando ero più... quando abitavo con mia mamma e mio papà, mia mamma era l'addetta a ricordarci i compleanni e gli onomastici di tutti. Perché al Sud Italia si festeggia anche l'onomastico. L'onomastico è il santo del giorno, no? Allora io mi chiamo Raffaele, ho un santo protettore che è San Raffaele, e San Raffaele cade il ventiquattro ottobre. Però qui il l'onomastico si festeggia come fosse il compleanno. E quindi mia mamma era che ci ricordava: "Guarda che oggi è San Daniele, fai gli auguri a tua cugina Daniela". "Ok!" Nel momento in cui vai via di casa, cominci a non far più gli auguri a nessuno, tranne che non sia su Facebook. Quindi Facebook oggi ha sostituito la mamma in Italia e ti ricorda: "Guarda che oggi è il compleanno di, non so, tua moglie". E altre sette persone che hai su Facebook, ma che non conosci davvero. Però almeno a tua moglie ricordati di farle gli auguri!
3:02 Matteo:
Sì, in effetti è un ottimo sostituto della mamma, Facebook. Anche se devo dire che da quando mia madre usa WhatsApp, è tornata ad essere la madre di quando vivevamo assieme. Perché continua a mandare messaggi quasi giornalmente dicendo il santo del giorno e chi dovevamo chiamare o a chi dovevamo mandare un messaggio.
3:29 Raffaele:
San Matteo che giorno cade? Tu lo festeggi ancora?
3:33 Matteo:
San Matteo cade il ventuno settembre, spero di ricordarmelo... Io no, non lo festeggio da quando mi sono spostato a Milano. Me ne dimentico.
3:48 Raffaele:
Del tuo stesso onomastico?
3:51 Matteo:
Sì, puntualmente mia madre mi manda un messaggio o mi chiama facendomi gli auguri e le chiedo: "Scusa ma... ma il mio compleanno non è... Ah, grazie!"... così! Questa è l'apertura di tutti i ventuno settembre degli ultimi anni, perché sì, me ne dimentico.
4:10 Raffaele:
Quindi ti arrivano gli auguri da giù ma tu non lo festeggi assolutamente.
4:14 Matteo:
No, la lontananza da Napoli ha fatto che anche questa tradizione del festeggiare, quasi come un compleanno, l'onomastico è andata.
4:25 Raffaele:
Eh sì. Da Napoli in su, non c'è questa pratica del festeggiare l'onomastico. E questa è una grandissima differenza tra Napoli e Milano. E quindi oggi di cosa parliamo?

Milano e Napoli

Musica:
4:44 Matteo:
Innanzitutto parliamo, visto che siamo io e te, parliamo della vita a Milano e a Napoli.
4:56 Raffaele:
Due napoletani, ma io vivo ancora a Napoli, tu invece sei emigrato a Milano.
4:58 Matteo:
Eh sì, purtroppo sì, purtroppo sì.
5:03 Raffaele:
Matteo, subito due domande al volo, perché se dici così... (Vai!) Da quanto tempo e perché dici purtroppo?
5:10 Matteo:
Da undici anni. (Wow, un sacco di tempo!) Purtroppo perché nonostante io stia molto bene a Milano, comunque aver lasciato Napoli vuol dire aver lasciato tante cose che mi piacciono ancora e mi mancano.
5:29 Raffaele:
E quindi perché hai fatto questa scelta di andar via e di restare a Milano? Entriamo un po' più nel cuore dell'argomento di oggi, perché l'idea era quella di far capire quali possono essere le differenze in termini di vita in generale, e anche di vita invece nel quotidiano tra due delle capitali d'Italia. Possiamo dire che Napoli è la capitale del sud, no? Non me ne vogliano in Puglia o in Sicilia, se vogliamo includere la Sicilia nel sud. Però Napoli è stata la capitale di un suo regno per seicento anni circa, il Regno di Napoli. E Milano è invece un po' la capitale del Nord, con Roma che è invece la capitale politica. Milano è un po' la capitale economica, forse anche intellettuale, forse anche mediatica, artistica.
6:24 Matteo:
Tutto ciò è dovuto sempre al fatto che è capitale economica e per la posizione che ha, che è molto vicina al Nord Europa. La questione è che però il resto delle città hanno molta più storia.
6:36 Raffaele:
Mmm... Provo a mediare un po' per non inimicarci nessuno a Milano, no? Possiamo dire che storicamente Milano non ha mai avuto una rilevanza, diciamo così, internazionale. Forse la fase di maggiore potenza di Milano coincide proprio con il romanticismo, no, quando Milano è la capitale intellettuale del Nord Italia inteso come territorio, e poi diventa forse uno dei punti di partenza insieme a Torino del processo dell'unificazione d'Italia. Mentre invece Roma chiaramente è stata la capitale dell'Impero Romano che ha coinvolto buona parte dell'Europa e anche del Nord Africa e persino una parte di Medio Oriente. Napoli invece è stata la capitale di un suo regno che includeva tutto quello che si trovava al sud di Roma, inclusa la Sicilia, e che storicamente, soprattutto negli anni tra il Trecento e l'Ottocento, è sempre stata tra le cinque-dieci città più popolose d'Europa, e anche come regno, no, è stato un regno molto popoloso e molto anche importante geograficamente, trovandosi al centro del Mediterraneo. Ho fatto una lezione di storia?
8:04 Matteo:
Beh, micro lezione di storia. Questo... Per la prossima volta dobbiamo fare delle micro sezioni, ancora più micro: micro-micro sezioni.
8:13 Raffaele:
Mi perdonerai e mi perdoneranno gli ascoltatori, ma questa è un po' la guida turistica in me...
8:19 Matteo:
In te che non ce la fa...
8:20 Raffaele:
Volevo introdurre questa espressione: deformazione professionale. (Oh!) Faccio la guida a Napoli, non posso fare a meno di inserire sempre qualche informazione che ho imparato per prepararmi per fare il mio lavoro, no? Deformazione professionale.
8:39 Matteo:
Che è un po' formazione, ma deformazione, quindi dici quasi negativo?
8:44 Raffaele:
Forse sì, perché è come se tu apparissi come guida turistica, in questo caso anche quando in realtà non devi esserlo. Non sono al lavoro, non sto portando i turisti in giro per Napoli, sto registrando il podcast con Matteo, però la mia deformazione professionale mi porta a sembrare una guida anche quando non sono in giro. (Fantastico!) Ma tornando alle differenze tra Napoli e Milano, ne abbiamo detta già una, storica, se vogliamo dire così, no? Ma invece in termini pratici perché così tanti italiani vanno a vivere a Milano, in particolare anche tanti napoletani? Perché tu non sei il solo che ha fatto questo viaggio da sud a nord.
9:31 Matteo:
No, non sono il solo. E, ti dirò, nel mio quartiere ne siamo tantissimi. A partire dal fatto che penso che ci sia la densità più alta, nel nord Europa, di pizza nel mio quartiere, di pizza e pizzerie.
9:50 Raffaele:
Che avete aperto tu e i tuoi amici: avete colonizzato Milano!
9:53 Matteo:
Abbiamo colonizzato Milano... Ci sono ben sette pizzerie napoletane, eh? Poi ci sono anche le altre, di altri tipi. Però sì, ma questo è un altro discorso per un'altra puntata. Il motivo per cui io all'inizio mi sono spostato a Milano, e molti si spostano a Milano, è che tra Napoli e Milano c'è una differenza di occupazione abbastanza alta. Ovvero è molto più facile trovare lavoro a Milano rispetto a Napoli.
10:27 Raffaele:
Eh sì, devo purtroppo confermare questo dato: anche nella mia cerchia di amici ci sono tantissimi ragazzi che hanno dovuto, uso volutamente il termine dovuto (Giusto.) lasciare Napoli, perché hanno cercato e trovato opportunità lavorative non solo a Milano, a dir la verità, ma più in genere nel nord dell'Italia.
10:52 Matteo:
Sì. Per diversi motivi: probabilmente perché essendo capitale economica si sono accentrate una serie di funzioni a Milano, fanno che per esempio se devi lavorare come designer, le maggiori agenzie sono a Milano. Se vuoi lavorare nell'intrattenimento, forse la maggior parte dei lavori sono a Milano. Per altre situazioni, immagino che sia comunque più o meno simile. Per esempio, ovviamente, lavorare come insegnante è uguale più o meno in tutta Italia.
11:36 Raffaele:
In realtà credo ci sia una differenza in termini di numero di richieste relative al numero di posti disponibili, in questo caso di cattedre disponibili. E credo che al sud, in genere per qualsiasi posizione pubblica soprattutto, ci siano molte richieste, molte di più rispetto a quelli che sono i posti disponibili. Mentre invece questo rapporto forse al nord è più equilibrato. Questo perché forse il posto pubblico, soprattutto al sud, è visto come il Sacro Graal, no? C'è meno probabilità di successo nell'imprendere, nel fare da imprenditore, al sud piuttosto che al nord. E quindi in tanti preferiscono riversarsi o provare a riversarsi nel settore pubblico. Questo fa che magari tanti insegnanti o tanti, non so, poliziotti, vigili del fuoco, vincano un concorso nazionale e poi, se sono del sud, vengono in realtà assegnati a città del nord e poi devono aspettare tanti anni prima di poter rientrare al sud.
12:46 Matteo:
Al caldo. E questo ci porta ad un'altra differenza.
12:53 Raffaele:
Sì, che è quella climatica. Eh sì, in realtà la differenza, dati alla mano, tra Napoli e Milano, dal punto di vista climatico è soltanto di circa tre gradi in più per Napoli, sia in estate che d'inverno, rispetto a Milano. Quindi non è che stiamo parlando di, non so, Tunisi e Oslo...
13:17 Matteo:
Anche se però, percepita è quasi così...
13:21 Raffaele:
Ma percepita da te in quanto napoletano a Milano! Quei tre gradi ti sembrano trenta gradi in meno...
13:24 Matteo:
Sì... Ma incredibilmente! Anche perché la cosa principale è il fatto che a Napoli c'è il mare.
13:36 Raffaele:
Eh sì.
13:37 Matteo:
E quindi anche se sono solo tre i gradi di differenza all'occhio ne sono molti di più.
13:44 Raffaele:
Guardare il mare scalda il cuore...
13:46 Matteo:
Sì, quasi mi commuovo anche solo guardando il lago... E ho detto tutto!
13:53 Raffaele:
Vorresti che fosse mare... Sei che cammini sui Navigli o che vai sul lungolago e pensi in realtà al lungomare di Napoli!
14:01 Matteo:
Con la lacrimuccia che scende...
14:03 Raffaele:
Povero Matteo! Non solo romanticone ma anche nostalgico! Aiutateci a tirar via Matteo da Milano!
14:11 Matteo:
Eh, non lo so, perché contemporaneamente qua si vive bene. Non voglio dire "si vive meglio di Napoli", ma si vive bene. Ci sono altre cose che funzionano bene e che quindi danno la possibilità di avere una vita piacevole. Per esempio, i mezzi di trasporto funzionano molto bene e coprono una città che in realtà non è tanto grande.
14:46 Raffaele:
Eh hai toccato un punto davvero dolente per me, da napoletano che vive ancora a Napoli, che è quello della vivibilità nel quotidiano. E quindi i trasporti pubblici, ad esempio, sono una delle croci nere di Napoli. E quindi qui sfondi una porta aperta. È un modo di dire che... "Sfondare una porta aperta" vuol dire che non hai bisogno nemmeno di sfondarla, no, è già aperta... quindi non devi convincermi del fatto che a Napoli... o meglio, che a Milano i mezzi di trasporto funzionino meglio che a Napoli. A Napoli abbiamo una rete metropolitana che hanno iniziato a costruire nel novantasei, e che non è ancora completa. Quindi c'è una grandissima fetta della città che non è coperta dalla metropolitana. E gli autobus sono probabilmente i meno prevedibili di tutta Europa, forse.
15:46 Matteo:
È più facile fare un sei al Superenalotto che indovinare l'orario di un autobus.
15:54 Raffaele:
Esatto. Io, scherzando, l'altro giorno a mia moglie ho detto: "Guarda, questo è l'autobus che passa più spesso a Napoli: il Fuori Servizio!"
16:01 Matteo:
Però è vero!
16:05 Raffaele:
Purtroppo è così. Molto spesso non ci sono le vetture. Quando ci sono, fanno corsa limitata o, ecco, hanno un guasto tecnico e sono costrette a rientrare alla base. Oppure, poniamo sia l'una e l'autista dell'autobus deve smontare, quindi staccare, finire di lavorare, alle tredici e trenta. Cosa succede? Invece di cominciare la corsa e portarla a termine, scrive come destinazione "Limita". "Limita" vuol dire "arriva fino a". Nel mio caso, ad esempio Piazza Carlo III, che è una piazza che si trova a ridosso del centro di Napoli. E quindi lui, perché all'una e mezza, deve rientrare, invece di completare la sua corsa e arrivare, non so, a piazza Dante, lui si ferma a Piazza Carlo III e poi rientra allo stazionamento, quindi alla base, perché deve fare la sua pausa pranzo. E tu che devi arrivare in centro sei costretto a prendere qualsiasi autobus che parta e vada da qualche parte. Quindi nel mio caso scendere di casa, prendere l'autobus, arrivare fino a Piazza Carlo III e da aspettare un altro autobus. Quello che io faccio in genere è quello di prendere il primo autobus che passa, e scendere nell'ultima fermata disponibile coperta da quella linea. Quindi, ad esempio, prendo un altro autobus da Piazza Carlo III che mi porti a via Foria, poi l'autobus gira a sinistra, e io non devo andare a sinistra. Quindi io scendo e aspetto un terzo autobus che mi porti a destinazione. Perché se io volessi aspettare esattamente la mia linea che mi porta da casa a destinazione, potrei anche aspettare tutto il giorno.
17:55 Matteo:
Eh, sì. Bisogna essere dei maghi dell'organizzazione per riuscire a trovare il giusto autobus al momento giusto, che ti porta nel posto giusto, per poi prendere un altro autobus giusto... È una catena!
18:13 Raffaele:
Eh sì, troppe cose giuste! Troppe cose giuste in Italia è una combinazione molto difficile impossibile!) Sì, affidamento sui mezzi pubblici: assolutamente zero. Anzi io dico sempre, purtroppo, che Napoli è una città che ti costringe ad avere l'auto. Nel caso in cui si sia in due in famiglia, come nel mio caso, io e mia moglie, ti costringe ad avere due auto, oppure un'auto e uno scooter che è quello che praticamente hanno la stragrande maggioranza delle famiglie con figli sotto i diciotto o senza figli: ovvero due mezzi di locomozione, uno per persona, perché altrimenti davvero è difficile organizzarsi la vita. Con i mezzi di trasporto potresti metterci due ore e mezza per arrivare dove devi arrivare, mentre invece con lo scooter ce ne puoi mettere mezz'ora massimo...
19:04 Matteo:
Eh, sì. Ma in tutto ciò avevamo detto all'inizio qualcosa riguardo degli auguri. (Sì!) È un giorno particolare.

San Valentino

19:13 Raffaele:
Anche se questa puntata verrà pubblicata sabato, quindi credo diciannove febbraio, noi la stiamo registrando oggi, quattordici febbraio, giorno di San Valentino.
19:32 Raffaele:
Matteo caro, ma lo sapevi che San Valentino è un santo italiano?
19:40 Matteo:
e no. Sì, perché... solo perché la maggior parte dei santi per me è italiana. Ma probabilmente ho una nozione un po'... è una percezione un po' strana...
19:54 Raffaele:
È curiosa questa cosa.. Tu dici, siccome siamo in qualche modo la nazione del Papa, anche tutti i santi devono essere italiani... (Eh, sì!) Scherzi a parte, però, insomma, è curiosa la storia, no? Perché si festeggia San Valentino e perché si festeggia il quattordici febbraio? Nasce tutto in realtà da una festività pagana, i Lupercalia, che si teneva il quindici febbraio. Ed era in realtà una festa molto molto, come dire, selvaggia. E uso questo termine non a caso, perché era una festa legata ai lupi, alle capre e in cui si ribaltava un po' quello che era l'ordine precostituito, no? Era la giornata del caos, erano le feste del caos. Nello specifico, questa festa prevedeva che dei giovani ragazzi seminudi e che portavano delle fruste, andassero in giro per Roma a frustare la terra, ma anche a frustare le donne che volontariamente uscivano di casa per farsi frustare...
21:01 Matteo:
Ma che volgarità! Ma come è possibile questa cosa?
21:04 Raffaele:
Addirittura donne incinte! Perché pensavano che tutto questo portasse dei vantaggi alla fertilità, nel caso di donne non incinte. E nel caso di donne incinte, facesse bene al nascituro, quindi al futuro neonato. Chiaramente, come puòi immaginare, questi comportamenti totalmente immorali da un punto di vista cristiano non andavano bene ai papi. E nello specifico nel quinto secolo c'è stato un papa che ha detto: "Ok, basta! Sai cosa facciamo? Sostituiamo a questa tipologia di festa pagana un'altra festa: la festa dell'amore cristiano. E per battere i Lupercalia sul tempo la anticipiamo di un giorno, quindi la festeggiamo il quattordici febbraio". Il quattordici febbraio era il giorno della morte di un santo martire che si chiamava San Valentino, da Terni, che è una città del centro Italia. E quindi San Valentino, che era morto il quattordici febbraio, si è ritrovato ad essere patrono della festa degli innamorati, inteso come amore cristiano contrapposto all'amore selvaggio e immorale delle divinità pagane dell'antica Roma. (Fantastico!) E adesso ho io una domanda per te! (Vai!) Ma se ti dico San Valentino in Italia, cosa ti viene in mente?
22:38 Matteo:
La prima cosa che mi viene in mente è Baci Perugina. I Baci Perugina sono dei cioccolatini ripieni, quindi cioccolato esterno e nocciola interna. E hanno una particolarità: tra l'incarto e il cioccolatino c'è sempre un messaggino d'amore. E quindi da sempre questi Baci che sono venduti singolarmente ma anche a pacchi (A tubi!) ...sono usati come dono tra gli innamorati a San Valentino.
23:16 Raffaele:
A me piace tantissimo uno slogan di Baci Perugina: "Chi ama, baci". È un gioco di parole, no?
23:22 Matteo:
Sì, è un gioco di parole su "Baci" Perugina, ma anche "baci", il verbo, giusto?
23:35 Raffaele:
Eh sì, il congiuntivo del verbo baciare. E quindi si dice "Chi ama, baci", nel senso di "Se ami, baci, dai baci" alla tua amata o al tuo amato. E anche chiaramente "Se ami, Baci", nel senso "Compra i Baci Perugina!"
23:55 Matteo:
Giochi di parole! E giocando giocando, io ti chiederei...

Orecchiette Wireless

Musica:
24:04 Raffaele:
(Cosa è successo questa settimana?) A parte che è stato il mio compleanno e te ne sei dimenticato?
24:12 Matteo:
E dobbiamo sempre infilare questo dito nella piaga? Cosa è successo questa settimana?
24:18 Raffaele:
Ho perso le mie cuffie wireless. (Oh no!) O meglio, pensavo di averle perse. Stendendo i panni, quindi stendendo il bucato dopo qualche giorno che mi ero rassegnato per questa perdita, ho steso la mia vestaglia da camera. Quindi quello che utilizzo in casa quando fa un po' più freddo. E stendendo questa vestaglia ho notato che aveva un peso un po' superiore rispetto alla norma. Sono andato a vedere nelle tasche di questa vestaglia e voilà, per dirla in francese, o in italiano: "ecco!". Le mie cuffiette!
24:57 Matteo:
No... Pulite, pulite?
25:01 Raffaele:
Molto pulite, splendenti. Bianche splendenti! In realtà stavano belle nel loro astuccietto, l'ho aperto, le ho messe all'orecchio e si sono immediatamente accese. Ho detto "Ok, le cuffie funzionano perché erano protette dall'astuccio esterno, ma l'astuccio non funzionerà, dai!". E invece... (Funziona anche quello!) L'ho messo in corrente e non sono saltato in aria! (Fantastico!) Funziona clamorosamente anche l'astuccio, che si carica, e carica le cuffiette. E parliamo non delle costosissime cuffiette da trecento, quattrocento, cinquecento euro o quello che sia, di un noto brand americano, ma parliamo di comunissime cuffie wireless da venti euro su Amazon di un noto marchio cinese.
25:54 Matteo:
Fantastico.
25:55 Raffaele:
È come perdere venti euro, ma poi... (Ritrovarli!) ritrovarli. E quindi quella giornata sono stato molto felice!
26:09 Matteo:
Posso solo immaginare!
26:11 Raffaele:
Come vedi, io ho avuto una settimana ricca di eventi, ok? Invece la tua com'è andata? Cosa ti è successo questa settimana?
26:19 Matteo:
Eh, niente: ho fatto le orecchiette cime di rapa e salsicce ed erano una cosa fantastica!
26:25 Raffaele:
Ma come sei autocelebrativo, Matteo!
26:28 Matteo:
Erano proprio buone! Sì, è una cosa un po' autocelebrativa, ma io veramente ogni tanto ci ripenso e sai, faccio quella faccia un po'... "Ah, come erano buone, sì..."
26:41 Raffaele:
L'acquolina alla bocca ti viene! Ma cime di rapa e salsicce...
26:46 Matteo:
Cime di rapa: sono un vegetale molto comune in Puglia. È un po' una parte della foglia dei broccoli, ma insomma, è molto particolare quello che viene dalla Puglia. E poi salsicce, sono le salsicce...
27:06 Raffaele:
Sì, sì. Le orecchiette con cime di rapa sono il piatto tipico pugliese. E torniamo sempre a parlare di cibo...
27:17 Matteo:
Di cibo! Ma invece senza parlare di cibo... non parliamo più di cibo, ma parliamo di connessioni. Se io ti dico Vocab Helper, tu che mi dici?

Saluti

27:27 Raffaele:
Che il Vocab Helper è uno strumento indispensabile per l'aiuto agli studenti che stanno imparando una lingua. E ti spiego anche perché da studente di lingue io stesso. Perché, innanzitutto, ascoltare e leggere contemporaneamente ci fa imparare più rapidamente le parole e ci abitua all'ascolto di queste parole in un contesto naturale. Capiteranno sempre delle parole che magari non conosci. Adesso, ci sono due opzioni. La prima è quella di fermare tutto, mettere tutto in pausa, prendere quella parola, aprire un vocabolario che sia cartaceo o digitale, digitare o magari incollare per dirla con la tastiera, e trovare il significato. Abbiamo perso quei venti-trenta secondi per fare questa operazione per ogni singola parola. Mentre invece il Vocab Helper è un aiuto visivo a schermo che ti mostra minuto per minuto dieci parole difficili utilizzate all'interno del nostro podcast, delle nostre puntate. Quindi tempo perso per cercare una parola che probabilmente non sai: zero secondi!
28:48 Matteo:
Fantastico.
28:49 Raffaele:
Parliamo di apprendimento al... proprio al livello successivo! Un altro livello! C'è un ma. E qual è questo "ma"?.
28:59 Matteo:
Per sfruttare questo Vocab Helper bisogna essere membri della comunità Easy Italian.
29:04 Raffaele:
Mi sembra anche lecito, no?
29:08 Matteo:
Mi sembra lecito, ma anche un "ma" positivo perché oltre al Vocab Helper, cosa possiamo offrire? La trascrizione integrale dell'episodio con traduzione automatica in tantissime lingue. In più...
29:27 Raffaele:
...i Fuori Onda, no, prima e dopo la registrazione, con tutto quello che possono significare. Nel bene se siamo felici... (E nel male...) Nel male, se devo fargliela pagare a Matteo...
29:38 Matteo:
No... E poi una pubblicazione della puntata qualche ora prima della puntata pubblica.
29:49 Raffaele:
Provo a dirlo in inglese, vediamo... (Vai!) Correggete la mia pronuncia: "Early Access". (Wow!) Wow, sarebbe in italiano "accesso anticipato".
29:59 Matteo:
Accesso anticipato, esatto. Basta cliccare il link in descrizione, direbbe Matteo che sta parlando nel video. Ma potete anche andare su www.easyitalian.fm
30:14 Raffaele:
Direi che abbiamo affrontato tutti i temi che volevamo affrontare oggi, no?
30:19 Matteo:
Direi proprio di sì, anche di più.
30:21 Raffaele:
Quindi abbiamo parlato di San Valentino. Abbiamo parlato di Napoli e Milano. Abbiamo parlato del mio compleanno... e vedi che torno sempre lì...
30:29 Matteo:
Ancora... Questa me la farà pagare per tante e tante puntate ancora... Aiutatemi voi! Nei commenti, ma anche sul nostro sito, perché ricordo che sul nostro sito www.easyitalian.fm potete lasciare audio messaggi, lasciate tutti gli auguri a Raffaele, perché almeno così, ricevendo tanti auguri, può essere che mi perdona. Vediamo a quanti auguri riuscirai a perdonarmi...
31:00 Raffaele:
Ti vuoi far perdonare così... Non lo so se ci sarò nel prossimo episodio, sono troppo offeso!
31:09 Matteo:
No... Allora vi aspettiamo, o vi aspetto, nel prossimo episodio. Chissà, vi lasciamo questa "suspense"... (Ciao!) Ciao!