185: Oggi cambio patrono.

Easy Italian Podcast

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Bentrovati!
Oggi festeggiamo il rientro in Italia con un episodio aperto a tutti gli ascoltatori, con tutti i materiali che di solito sono disponibili solo per i nostri sostenitori.
Accomodatevi, stiamo per iniziare.

Come scaricare la trascrizione

Vocabolario

Note dell'episodio

5 Everyday Italian Words You Should Know! - https://www.youtube.com/watch?v=30Vzmu4HiOM

Siamo tornati!
E per festeggiare il rientro in Italia con tutti voi, diamo a tutti gli ascoltatori la possibilità di provare tutti gli strumenti che di solito sono disponibili per i nostri sostenitori.
In questa puntata c'è il vocabhelper! grazie al quale potete vedere le dieci parole più importanti ogni minuto.
E poi potete scaricare o aprire nel broswer la trascrizione! O leggerlo con il transcript player.

Ma tornando al rientro. Cosa fanno gli italiani quando finalmente ritornano a casa?
Mah direi che siamo tutti molto facilmente prevedibili. Secondo voi?

IL TRAFFICO!
Ma quante traffico in Italia, ma come è possibile? Quante macchine ci sono in Italia, perchè c'è sempre traffico?
Ovviamente parliamo delle grandi città italiane, mentre nei piccoli paesi?

Concludiamo con sacrificio. Il sindaco di un paesino ha fatto una lunga, lunghissima passeggiata. Ma per cosa?
Raffaele ci racconta cosa è successo.

Trascrizione

0:23 Matteo:
Buongiorno!
0:24 Raffaele:
Buongiorno Matteo e bentornato! (Grazie!) Perché sei tornato, giusto?
0:32 Matteo:
Sono tornato, sono proprio tornato. Direi di partire subito...
0:38 Raffaele:
No, io ti direi di aspettare un attimo, perché è settembre. Prima puntata di settembre: è vero, è sempre un po' un nuovo inizio, un anno nuovo. Si torna a scuola. E noi come regalo cosa abbiamo pensato, Matteo, per i nostri studenti?
0:57 Matteo:
Diamo a tutti la possibilità di provare l'ebbrezza, di avere tutti gli strumenti che di solito forniamo ai patron.
1:09 Raffaele:
Ai nostri sostenitori.
1:11 Matteo:
Esatto. Per questa puntata del podcast. Quindi ci sarà un feed, un file in cui ci sarà anche il Vocab Helper che si può vedere con le varie... le dieci parole più importanti minuto per minuto, sul cellulare, sul dispositivo. Piccola nota: non si può vedere se si ascolta con Spotify. Scusateci. (Colpa di Spotify!) Non ce lo permette. E la trascrizione, e la traduzione. Quindi tutto sarà disponibile nell'unico feed che avrete nel vostro cellulare e che troverete anche su Spotify probabilmente.
1:56 Raffaele:
Scriviamo anche tutto nelle show notes, è un modo per invogliarvi a diventare membri della nostra comunità. Ma che mi volevi raccontare Matteo, così di fretta?
2:10 Matteo:
Eh...
2:19 Raffaele:
In vacanza!
2:22 Matteo:
In vacanza una volta, adesso non più, ma in realtà in vacanza una piccola parte, però sono finalmente in Italia. Ragazzi, che sudata!
2:36 Raffaele:
Che sudata perché faceva caldo, perché è stato difficile o perché adesso trovi temperature più alte in Italia rispetto a quelle che avevi in Inghilterra?
2:47 Matteo:
Allora, le temperature sono più alte ma piacevoli. Che sudata perché è stata una sudata, non per la temperatura ma per la fatica. Nel senso che è stato abbastanza intenso come rientro. L'abbiamo spalmato, come si dice, come si fa con la marmellata sul pane.
3:10 Raffaele:
O con la nutella.
3:11 Matteo:
O con la nutella. Tre giorni, fai quattro. Quindi sabato abbiamo fatto il primo passo, domenica abbiamo fatto il secondo passo, lunedì riposo /lavoro, quindi più lavoro che altro, martedì ultimo passo. Ti dico solo che per l'ultimo passo mi sono messo in macchina alle 6 di mattina e ho poi... sono uscito dalla macchina per poi lasciarla libera almeno un paio di mesi, alle 4 di pomeriggio.. .
3:44 Raffaele:
Un paio di mesi?
3:46 Matteo:
Nel senso che non la voglio vedere per un po'. Alle 4 di pomeriggio, quindi dalle 6 di mattina alle 4 di pomeriggio in macchina.
3:55 Raffaele:
Ma perché tutto questo tempo, per il traffico?
3:59 Matteo:
Sarebbe stato alle 2 senza traffico. Quindi abbiamo preso un paio d'ore di traffico, ma penso che sia normale. Nel senso che nel momento in cui c'erano alcuni lavori e poi il passaggio del... oddio, uno dei trafori. Non è il Frejus, non è il Monte Bianco, è il... (Ce ne sono mille...) Ve lo dirò, mi verrà in mente più tardi... Comunque siamo passati dalla Svizzera e poi siamo entrati in Italia, siamo arrivati praticamente a Chiasso che è di fronte Como, e per il passaggio c'erano molti rallentamenti.
4:44 Raffaele:
Il San Gottardo?
4:47 Matteo:
Esatto, San Gottardo. (Grazie Google.) È stato interessante, è stato intenso. Devo dire che il fatto che la macchina era elettrica, posso dire dopo tutti questi chilometri, non ha assolutamente dato nessun problema. Anche perché bisogna riposarsi ogni tanto. Temevo di avere problemi alla schiena: tutto bene, stamattina sono andato anche a correre, quindi sono integro. E sai, quando fai una cosa intensa e poi dici "l'ho fatta, però non la voglio fare per un po' di tempo!"
5:28 Raffaele:
Sì sì. Ho esattamente in mente bene quello a cui fai riferimento. Sei passato per la Francia, hai fatto le stesse tappe dell'andata o avete visitato nuovi posti?
5:43 Matteo:
Stesse tappe meno una, nel senso che abbiamo fatto: Dronfield, Folkestone, ci siamo fermati una sera lì. Poi abbiamo fatto Folkestone, Dijon. Che è in Francia, parte sud-est, più o meno centro. E poi Dijon-Milano. Quindi abbiamo tolto Reims, messo Folkestone. E sì, Dijon ci aveva colpito così tanto all'andata che abbiamo detto "fermiamoci un'altra volta al ritorno".
6:20 Raffaele:
Vi ha richiamati a sé.
6:23 Matteo:
Sì, è un posto... Guarda, l'unica sfortuna è che è proprio lontana, anche se sembra non tanto: è che bisogna passare le Alpi, quindi quello che poteva essere tipo quattro ore sono sei...
6:42 Raffaele:
Eh sì, è abbastanza lontano.
6:45 Matteo:
Sì, però è fantastico.
6:47 Raffaele:
Ma di questi posti ce ne hai parlato qualche mese fa, io adesso sono interessato ad un altro aspetto del tuo viaggio. Ovvero: un italiano medio, permettimi di chiamarti così, che torna dopo tre mesi in Inghilterra a casa sua, a Milano, una delle sue città, fondamentalmente, come si comporta? Cioè, cosa fai quando torni? Hai una lista di cose che devi fare appena torni da italiano?
7:24 Matteo:
Allora, da italiano non ho una lista, nel senso che non sono cose che faccio sempre alla stessa maniera, nello stesso modo. Ma poi alla fine faccio sempre le stesse cose, ovvero se torno la sera, mangio la pizza subito. Infatti ieri sera abbiamo mangiato la pizza: siamo andati da Sorbillo e siamo andati a prendere la pizza. (E che pizza!) Bisogna.... ragazzi tre mesi senza pizza è pesantissimo per me.
8:03 Raffaele:
Ma no, guarda... Ne approfitto e ti metto la mia parentesi proprio qui, perché me l'hai fornita su un piatto di... Sorbillo! (Esatto!) Io non sono andato così lontano come sei andato tu, il viaggio non ha richiesto quattro giorni, anche se ha richiesto circa cinque-sei ore. Però appena sono tornato a Napoli, nel mio quartiere, invece di arrivare a casa e scaricare i bagagli dall'auto, ci siamo fermati direttamente fuori la pizzeria migliore del quartiere, diciamo così, o perlomeno la mia preferita. E ho mangiato una margherita... non so se è stata il fatto che non l'avevo mangiata per una settimana, perché poi alla fine io tutte le settimane mangio pizze, non è quello, non è il tempo il fattore... Però è stata la pizza più buona della mia vita, cioè la migliore di sempre! E poi dopo sono andato a scaricare l'auto: siamo fatti così.
9:11 Matteo:
Ecco, io sono riuscito a scaricare prima l'auto, anche perché abbiamo dovuto scaricare un'auto di tre mesi, quindi era un po' pienotta. E non volevo vederla più per un bel po'. Quindi volevo proprio fare tutto, per poi dimenticarmene per almeno una settimana, forse anche di più. Però anche io pizza. E questo è perché sono tornato la sera. Perché se torno entro pranzo la prima cosa che faccio è il caffè, se non due. (Lo fai tu?) No, vado al bar.
9:46 Raffaele:
Ah, ok, perché quando dici "faccio il caffè" io penso che te lo metti tu con la tua macchinetta che hai portato pure in Inghilterra.
9:52 Matteo:
E no no no, perché in Inghilterra, come ben sapete tutti, vi abbiamo già annoiato con tutte le mie peripezie da piccolo chimico: faccio il caffè filtro, quindi... però rimane in Inghilterra. Qui espresso. E stamattina ho fatto la colazione finalmente al bar, al bar. (Cornetto e cappuccino?) Sì, cornetto vegano e cappuccino. No cappuccino, scusami, caffè, solo caffè. Caffè e spremuta, ma solo perché sono andato a correre prima, quindi ho detto "mi merito una colazione più intensa!"
10:36 Raffaele:
Ma perché, Matteo, siamo così prevedibili, cioè un italiano che torna dopo tre mesi fuori, le primissime cose che fa sono il caffè, la pizza e il cornetto a colazione.
10:47 Matteo:
Ma perché sono cose che sono così impresse, stampate nei nostri geni, che dopo un po' non facciamo altro che pensare a quelle cose. Appena abbiamo l'opportunità ci lanciamo.
11:01 Raffaele:
Sì, alla fine è una questione di abitudini: è bello tornare alle proprie abitudini. E poi è anche vero, come dici tu, che nel momento in cui dopo tanti mesi fuori, cominci a pensare "ah mangerei una bella pizza, ma non posso, devo aspettare il rientro..." Poi diciamo che si forma questa lista del ritorno di cui ti ho parlato, anche se non la scrivi, però c'hai una lista di cose che vuoi fare appena tornato in Italia.
11:32 Matteo:
sì, alla fine sono cose che facciamo tutti quanti.
11:38 Raffaele:
Va bene Matteo, quindi bentornato! Mi hai detto che hai trovato un po' di traffico...
11:42 Matteo:
Un pochino.
11:51 Raffaele:
La vita in Italia, soprattutto a settembre, al rientro dalle vacanze di tutti, equivale a: traffico.
12:02 Matteo:
Tanto traffico, tanto traffico.
12:05 Raffaele:
Traffico nel viaggio, traffico anche quando torni, perché considera che io ho passato buona parte di agosto in città spostandomi anche con l'auto, e facendo spostamenti per arrivare, non so, in centro o anche sul lungomare in 20 minuti, 20-25 minuti, praticamente dall'aeroporto, e sono pochi. Ci ho provato ieri e ce ne ho messi 45, giusto per darti un'idea di cosa vuol dire il rientro a settembre dalle vacanze di tutti. Tu hai detto hai trovato solo un paio d'ore di traffico e ci può stare.
12:46 Matteo:
Sì, diciamo che mi sono reso conto subito di essere entrato in Italia: è che sono entrato in Italia molto tardi. Cioè alla fine a Chiasso, a Como, a 50 minuti da Milano. Però appena si entra le macchine sono tantissime.
13:02 Raffaele:
C'è questa storia che insomma abbiamo più macchine che persone in Italia.
13:06 Matteo:
Ma io adesso... non lo sapevo, non so, però una cosa che mi ha sconvolto è che tutta la Francia ho fatto, praticamente. E il 98% sono due corsie. Ma sono sempre riuscito ad andare al limite.
13:31 Raffaele:
Cioè che non c'era traffico?
13:32 Matteo:
Non c'era nessuno. Mi chiedo, mi sono sempre chiesto: ma dove sono tutte queste macchine? Cioè dove sono le macchine?
13:39 Raffaele:
Ma in Francia ci sono meno auto che in Italia. Adesso ne parliamo. Prima però volevo dirti invece la mia esperienza. Io sono rientrato dalla Calabria e purtroppo, come dire, soprattutto le vacanze estive organizzate in Italia, soprattutto al sud, le strutture ti fanno entrare di sabato e uscire di sabato. Oppure entrare di domenica e uscire di domenica. Non puoi prenotare due notti, tre notti, quattro, cinque. Deve essere di settimana in settimana, e questo vuol dire che poi di sabato e domenica sull'autostrada c'è il panico, chiaramente. E tra l'altro nel mio viaggio di domenica mattina di rientro ho trovato anche cattivo tempo, allerta meteo, quindi temporali fortissimi: a un certo punto non si vedeva a dieci metri dall'auto. E quindi tra il traffico e il maltempo, un viaggio che da navigatore richiedeva tre ore e un quarto, ce ne ho messe cinque e mezza. (Oh mamma mia!) Parliamone... Fortunatamente come dici tu, auto comode ormai, e quindi si arriva con la schiena ancora... non a pezzi, diciamo così. Però che noia. Sapere che devi ancora passare... cioè a me il pensiero fisso era quello: dopo tre ore e un quarto, io pensavo "io già dovrei essere a casa e invece mi mancano ancora un'ora, un'ora e mezza!" E poi è diventato anche di più.
15:17 Matteo:
È tosto, soprattutto... in realtà secondo me il traffico è più devastante quando il viaggio è breve, perché sei più vicino e dici "sono così vicino, ma non posso arrivare!"
15:33 Raffaele:
Io non sono d'accordo invece, perché quando il viaggio è lungo e tu trovi traffico a metà strada o ancora prima, dici "wow, non arriverò più. Se trovo tutto questo traffico, ci metterò sei ore!" E ti rovini poi anche l'umore per il resto del viaggio. Cioè io mi ero preparato una lista di podcast da ascoltare: è finita la lista, dopo ci siamo dovuti inventare altro da ascoltare. Ma davvero l'Italia è il paese del traffico? Cioè, quando parli d'Italia parli di traffico, anche nell'immaginario collettivo, no? Pensi alle città italiane, anche nei film, quando si ambientano poi le scene in Italia, la prima immagine è sempre, non so, Roma: auto, scooter, fermi tutti quanti, traffico, clacson... è davvero così?
16:22 Matteo:
Io ti direi sì. Però non so perché.
16:25 Raffaele:
Non è uno stereotipo quindi.
16:29 Matteo:
No, soprattutto tornando da altri paesi, ti direi che qui il traffico è tutta un'altra cosa.
16:35 Raffaele:
È un altro livello: è vero, non è uno stereotipo quindi. Quando venite in Italia siate preparati, soprattutto nelle grandi città ci sono tantissime auto, ci sono tantissimi scooter. Giusto per dirtene una, non so se serve a giustificare o meno il tutto, però nella classifica di veicoli per persona a livello mondiale l'Italia è decima. Quindi molto alti in classifica. Però se vai a vedere chi è sopra di noi, sono tutti paesi molto piccoli o enormi. Quindi sopra di noi c'è San Marino, che tra l'altro geograficamente sarebbe comunque Italia... Però... Monaco, inteso il Principato di Monaco. Liechtenstein, oppure Malta. Oppure paesi molto grandi: Stati Uniti, Australia. Chiaro, quindi come dire, nella fascia intermedia, i paesi che hanno..., non troppo piccoli, ma abbastanza grandi, ma non enormi, l'Italia è praticamente prima. Cioè, ci sono quasi più auto che persone: ci sono 700 veicoli ogni mille persone. Se consideri che in queste mille persone ci sono calcolati anche i bambini, i, come dire, i super-anziani, davvero abbiamo un'auto a persona in media in Italia.
18:01 Matteo:
Eh sì, questa è una cosa molto brutta.
18:06 Raffaele:
E poi è chiaro che se si spostano tutti in auto, complici anche i trasporti pubblici che non sono proprio il massimo, ecco che è fatta la frittata. Troppe auto sulle strade e chiaramente traffico e tutto quello che ne consegue.
18:24 Matteo:
Dobbiamo vendere queste macchine: vendiamo le macchine.
18:26 Raffaele:
Eh... Non te lo vorrei dire, ma non possiamo, il problema è che per vendere le macchine dobbiamo prima investire in un sistema di trasporto funzionale. Cioè devi rendermi inutile l'auto, cioè devi dire "l'auto a me non serve proprio". Come succede per esempio in una città come Milano, che però sotto questo punto di vista è più sviluppata rispetto a tutte le altre. Mentre invece in città come Napoli, ma anche Roma, in cui ci sono i trasporti pubblici ma sono talmente scadenti e inaffidabili che sei costretto ad avere l'auto. E se lavorano in due in famiglia sei costretto ad avere due auto.
19:05 Matteo:
Beh, allora, sì. Ma io anche Milano in realtà non so... perché noi abbiamo preso l'auto solo nel momento in cui abbiamo detto "ok stiamo andando spesso in Inghilterra non con l'aereo cerchiamo di farlo in maniera, come dire, comoda". Ma siamo pochi pochi tra quelli che conosco che non avevano la macchina e soprattutto appena arriva un bambino arriva anche la macchina, nonostante i mezzi di trasporto funzionino bene.
19:41 Raffaele:
E poi non si torna più indietro.
19:43 Matteo:
Perché ci sono esigenze, esatto.
19:45 Raffaele:
È chiaro: la scuola, l'asilo, gli spostamenti rapidi. Perché se devi andare al lavoro, ma prima devi portare il bambino dalla babysitter oppure a scuola, devi fare presto, non puoi permetterti di metterti con il porta-enfant ad aspettare la metropolitana o l'autobus o il tram, quello che è, è un po' così. Però io noto una grossa differenza tra le grandi città e le cittadine più piccole in termini di traffico. Ed è ovvio che sia così. Per esempio faccio sempre il paragone tra Napoli e Terracina, dove vado spesso: a metà strada tra Napoli e Roma, sulla costa, circa 50-60 mila abitanti. E quando si è in auto è tutto un altro ritmo. Cioè nessuno suona il clacson se sei fermo al semaforo [verde], le persone vanno molto piano e sembra che stiano facendo una passeggiata. E invece noi che siamo abituati ai ritmi veloci, siamo un po' irrequieti, anche nella cittadina piccolina. E invece io dico: fanno bene, andate piano, godetevi la vita, non andate di fretta. Siamo noi che siamo tarati male.
21:05 Matteo:
Sì, abbiamo necessità inutili.
21:09 Raffaele:
Eh sì, dove corriamo? Poi nella grande città, al di dei numeri e del traffico, anche dell'inquinamento, anche acustico... c'è poi tutto il discorso delle limitazioni al traffico, le ZTL, varco aperto, varco chiuso. Che vuol dire varco aperto?
21:30 Matteo:
Non lo so, in realtà ho sempre paura quando ci sono dei varchi, che siano aperti o chiusi, di capire male e quindi passare e prendere una multa.
21:40 Raffaele:
Esatto, anche io. ZTL vuol dire zona a traffico limitato. Ma si sono inventati il modo più confusionario possibile per dirti se puoi passare o se non puoi passare. Varco aperto, anzi, varco attivo vuol dire che la ZTL è attiva, cioè non ci puoi entrare. Varco non attivo vuol dire che ci puoi entrare. Però è non attivo...
22:08 Matteo:
È difficilissima questa cosa, è fuorviante.
22:12 Raffaele:
Infatti, ma chi l'ha pensato? Basta fare luce verde, luce rossa o luce gialla: perché complicarsi la vita? Ti faccio una domanda per chiudere questa sezione. Ma secondo te gli stranieri che vengono in Italia dovrebbero guidare? Dovrebbero noleggiare un'auto e girare l'Italia in auto?
22:29 Matteo:
No, ragazzi: a piedi, a piedi!
22:41 Raffaele:
Matteo, sei stato un po' troppo drastico però.
22:44 Matteo:
Sorry.
22:45 Raffaele:
Perché chi magari vuole andare a fare l'escursione fuori dalla grande città, come fa? È difficile. Io direi preferibilmente a piedi. Se dovete fare il giro della Sicilia in auto, come fanno in tanti che visitano la Sicilia, prendete un'auto a noleggio ma assicuratevi di avere tutte le protezioni del caso. Quindi danni all'auto, danni al guidatore, tutti i danni causati da voi, i danni causati dagli altri... Perché così anche se succede qualcosa, siete coperti, non fatevi prendere alla sprovvista.
23:23 Matteo:
Esatto.
23:23 Raffaele:
Ma a piedi e senza traffico è un'ottima idea, ed è quello che è successo al sindaco di Barberino Tavarnelle, in Toscana. David Baroncelli è il nome del sindaco, e in questi giorni ha percorso oltre 100 chilometri a piedi, dal suo paesino a Firenze. E cioè 100 km a piedi non sono pochi: sono 25 al giorno.
23:56 Matteo:
4 giorni, 5 fai.
23:57 Raffaele:
Ci ha messo 4 giorni in pratica e lo ha fatto per una causa nobile: è andato dal suo paesino all'arcidiocesi di Firenze per chiedere ufficialmente il cambio del santo patrono, del santo protettore della sua cittadina, Barberino Tavarnelle. Siamo nel Chianti, nella regione fantastica del Chianti in Toscana.
24:26 Matteo:
Mi viene subito da farti questa domanda: ma è una cosa tradizionale, se vuoi, nei tempi, tipo non ora, però tipo nel medioevo, se volevi fare richieste così importanti dovevi fare atti così eclatanti, tipo camminare a piedi fino...
24:49 Raffaele:
No, non è necessario, non è un requisito. I requisiti sono semplicemente il fatto che il sindaco sia d'accordo, che la comunità sia d'accordo e che in ultimo anche l'Arcidiocesi sia d'accordo, comunica con la congregazione ed è fatta. Non è richiesto che si facciano 100 km a piedi ogni volta che si vuole cambiare santo patrono. Ma in questo caso aveva un forte significato simbolico, perché il cambio che richiede questo sindaco è il cambio da San Pietro, che è un po' un santo, come dire, internazionale, non è particolarmente legato a quel territorio... ad un santo che invece ha una storia radicata in quel territorio. Parliamo di San Giovanni Gualberto, che è nato proprio nei pressi di Sambuca Val di Pesa, non troppo distante da questo comune, Barberino Tavarnelle. E in questo viaggio, come dire, il sindaco ci ha messo delle tappe importanti dal punto di vista simbolico, incluse l'abbazia di Badia a Passignano e quella di Vallombrosa, che sono un po' i luoghi della storia, della vita di questo santo. Passando anche attraverso la foresta di Vallombrosa. Guarda questo nome com'è bello: Vallombrosa.
26:14 Matteo:
Vallombrosa, mi viene subito una bella ventata di fresco e profumo di alberi.
26:21 Raffaele:
Esatto, esatto. È proprio così, valle ombrosa. Quindi ombrosa perché ci sono tanti alberi.
26:27 Raffaele:
Motivo per cui questo santo, San Giovanni Gualberto, è il santo protettore anche della polizia forestale. Ok, quindi immaginate questo viaggio a piedi, un trekking di quattro giorni, 100 chilometri attraverso le colline, le montagne, le foreste. Ma dov'è il traffico? È lontano anni luce! La storia di questo santo è insomma particolare, perché legata al territorio. Fondamentalmente ricorda per certi versi quella di altri santi. Ovvero un uomo nel medioevo attorno all'anno 1000, anche abbastanza facoltoso, a cui viene assassinato il fratello. Lui decide di vendicarsi, ma al momento dell'esecuzione dell'assassino, ci ripensa e decide di risparmiare la vita dell'assassino, lo perdona. Si reca nell'abbazia a Firenze, in una chiesa di Firenze, San Miniato al Monte oggi, e miracolosamente il crocifisso gli fa un segno con il capo, come a dire: "bravo, hai fatto proprio bene!" Questo è il segno che lui aspettava per decidere di diventare monaco, fonda addirittura la propria congregazione, la vallombrosana. E, come dire, predica un po' la povertà, la vita semplice. Ed è lo stesso che ha fatto questo sindaco, che è partito dal suo paesino per andare fino a Firenze in maniera semplice, quindi soltanto con le proprie forze, con i propri piedi, per ripercorrere un po' le tappe di questo santo e per chiedere all'Arcidiocesi: "dateci il nostro santo, il santo che vuole la comunità, che appartiene al territorio, consentiteci di fare questo cambio!"
28:21 Matteo:
Ci sono riusciti? Adesso, mi viene da pensare...
28:23 Raffaele:
Non ancora, nel senso che non è ancora stata, non c'è ancora stata una risposta, però io penso che si possa fare. Come dire, i primi passi sono quelli giusti, adesso serve soltanto l'approvazione dell'Arcidiocesi e della congregazione, per rendere poi tutto ufficiale. Spero vada bene: io faccio il tifo per San Giovanni Gualberto a questo punto e per il sindaco di... Barberino Tavarnelle: sembra il nome di due vini... Con questo, speriamo, cambio di santo patrono, direi che è arrivata l'ora di salutare i nostri ascoltatori.
29:01 Matteo:
Sì, li salutiamo, ma in realtà li rivediamo tutti questa volta tra poco. Perché avranno tutti quanti l'accesso alla nostra sala, quindi ho preparato una sala un po' più grande. (Bella spaziosa!) Esatto. (Una foresta.) Un forestone: Sala Ombrosa. Andiamo! (Ciao!) Ciao!